Contro il veto di caccia a Marettimo le proteste dell’Amministrazione

Marettimo

FAVIGNANA – L’Amministrazione Comunale delle Egadi chiede l’intervento urgente dell’Assessorato Regionale alle Risorse Agricole e Alimentari e dell’Assessorato Territorio e Ambiente per alcuni chiarimenti e relativi provvedimenti in materia di caccia, che quest’anno è stata vietata a Marettimo sia nelle zone libere che in quelle SIC – ZPS.

Il vicesindaco, Vincenzo Bevilacqua, evidenzia che gli isolani residenti a Marettimo sono in stato di agitazione per tale decisione assunta senza tenere conto che la stessa caccia fa parte della loro vita, che gli isolani vivono a contatto con la natura 365 giorni l’anno, che rispettano l’ambiente ricevendo complimenti costanti da parte di turisti e villeggianti per come è stata preservata l’isola da inquinamenti esterni, e che pertanto chiedono con forza la revisione del decreto che abroga la caccia nell’isola modificandone la storia sia a livello culturale che tradizionale.

“I provvedimenti assessoriali emanati in merito all’attività venatoria nell’Arcipelago delle Egadi, caratterizzati nei territori di Favignana e Levanzo da forti limitazioni nelle specie cacciabili, e addirittura nell’Isola di Marettimo dal divieto assoluto di caccia in tutto il territorio della stessa – dice Bevilacqua – risultano penalizzanti e iniqui non soltanto per le caratteristiche di insularità che impediscono ai cacciatori residenti spostamenti in zone limitrofe, ma anche perchè contrastanti con normative regionali e nazionali in materia, non ultimo con il D.M. del 17/10/2007 che costituisce il riferimento principale per la regolamentazione dell’attività venatoria nei siti di natura 2000”.

L’ Amministrazione Comunale, consapevole del valore sociale che riveste l’attività venatoria nell’Arcipelago delle Egadi, imperniata su tradizioni popolari che hanno contribuito fin dai primi insediamenti nelle isole alla costruzione di una sana cultura basata su una saggia fruizione delle risorse naturali, si fa interprete del disagio dei cacciatori residenti, supportati da una diffusa solidarietà dell’intera cittadinanza, denunciando che tale situazione di penalizzazione è causata da “inerzia dei competenti Uffici Regionali che fino ad oggi non hanno dato applicazione alle deliberazioni adottate dalla Giunta Regionale e dallo stesso Presidente della Regione, che sicuramente sarebbero state idonee a dare un assetto più equo all’esercizio della caccia in tutte le tre isole dell’Arcipelago”.


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