Lettera aperta ai Commissari di Castelvetrano sulla raccolta dei rifiuti

MARINELLA DI SELINUNTE – Una nostra lettrice ci ha inviato una lettera aperta, indirizzata ai Commissari che gestiscono il Comune di Castelvetrano, sul grave problema della raccolta dei rifiuti a Marinella. La foto pubblicata, inviata a corredo della lettera, è di stamattina (27 ottobre 2017). Qui di seguito la lettera.

Ill.mo sig. Commissario,

Sono residente in uno dei comuni della Valle del Belice e da anni domiciliata a Selinunte. Mi occupo soprattutto di controllo qualità e HACCP negli ambienti lavorativi e, mi creda, se la città di Castelvetrano insieme alle sue due frazioni, Triscina e Marinella di Selinunte, fosse un qualunque luogo di lavoro verrebbe sicuramente sanzionata per mancanza di decoro e sicurezza igienico/sanitaria, nonché rischio di infezioni batteriche. Ma arrivo al punto. Il problema è che Selinunte non è mai stata così sporca, indecente, maleodorante, invivibile come in questo 2017. Si pensava che, passata l’ondata di caldo di un’estate torrida e ricca di turisti, ci fosse più rispetto del decoro ambientale.

Esiste una tabella di raccolta differenziata che non viene mai rispettata dagli operatori addetti al ritiro. Come recitano le indicazioni, l’immondizia andrebbe depositata fuori dalla propria abitazione tra la mezzanotte e le sei del mattino. Ma ecco che si creano delle vere e proprie “isole di rifiuti” misti e indifferenziati che ogni giorno si accumulano ad ogni porta, ad ogni angolo di strada, e sulla Via Cavallaro si è innalzato addirittura un monumento di spazzatura.

Ne converrà con me che la quantità di rifiuti che si crea non può derivare da poche famiglie (fortunate o sfortunate di vivere a Selinunte è una considerazione che, quindi, non può più essere tratta).

Selinunte consta di circa mille residenti, più almeno cinquecento abitanti tra turisti (anche durante l’inverno), domiciliati e lavoratori dipendenti. A Selinunte esiste una scuola materna, ogni mattina tanti bambini sono accompagnati dai genitori superando, non le buche dell’asfalto (problema che ormai passa in seconda analisi), bensì i sacchetti aperti e straripanti di immondizia trascinati durante la notte dagli animali randagi in cerca di cibo.

Nessuno crederebbe che lei, seppur a Castelvetrano, stia vivendo circondato della sua spazzatura e di quella dei suoi vicini.

Questo status di cose alimenta comportamenti di inciviltà quale è, ad esempio, depositare immondizia a bordo delle campagne.

E se non si posseggono balconi o verande per depositarla in casa, allora, di inciviltà si tratterebbe? Noi utenti paganti la tassa sui rifiuti che siamo obbligati a continuare a pagarla evitando, così, di mandarla in mora, per quanto tempo dovremmo assistere a tali scenari di nauseabonda sporcizia che arrecano danni all’industria turistica nel suo insieme e di conseguenza all’immagine dei territori che più amiamo della Valle del Belice? Quali effetti si avranno sul turismo in entrata e sulla tutela dell’ambiente? Distinti saluti

Gessica Ciulla

 

 

 


Pubblicato

in

,

da

Tag: