Memoria sul sisma del Belice

SALAPARUTA – E’ il 50/ennio di ricordo e di meditazione sugli eventi sismici che travolsero, sconvolsero e rivoluzionarono la vita delle popolazioni di quella Valle che, partendo da un’area di incrocio delle tre province occidentali della Sicilia si allunga nel trapanese, verso il mare.-

Questa zona anticamente nota come terra degli Elimi, provenienti dalla Grecia dopo la guerra di Troia: Poggioreale e Salaparuta su un lato, e Sambuca, S.Margherita (paese del Gattopardo) e Montevago dall’altro, la Valle si allunga su Gibellina, Partanna, S.Ninfa, e Salemi, Alcamo fino alle antiche terre di Segesta e Selinunte(Castelvetrano).-

E con le singole commemorazioni di ogni Comune, Sambuca di Sicilia, S.Margherita Belice, o a Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Partanna, o a S. Ninfa e Salemi, tutti Capoluoghi morali col ricordo anche, nella statura emblematica e mitica del trascinatore della ricostruzione, Senatore Ludovico Corrao e a S.Ninfa che ha avuto la grazia di un Parroco eccezionale per quell’epoca, Don Antonio Riboldi, poi Vescovo di Acerra.-

Qui i Sindaci riuniti in convegno ogni anno, più che una elencazione di fatti e avvenimenti per esaltare le lotte sostenute per far risorgere i Comuni distrutti, hanno tenuto a puntualizzare, con enfatica insistenza, che la ricorrenza è un’ occasione per un commovente ricordo e per reclamare l’impegno di rinascita di queste zone.-

Per tornare al convegno del 50° anniversario, è sempre l’occasione per ricordare, invece del ritardo, l’immediatezza dell’intervento dei primi soccorsi, su personale iniziativa e presenza di quel Colonnello Carlo Alberto Dalla Chiesa, allora Comandante della Legione Carabinieri di Palermo, che già alle ore 16 della Domenica 14 Gennaio 1968 era a Gibellina con il Prefetto di Trapani Napoletano ed il Questore, il Maggiore Giuseppe Scilipoti Comandante dei Carabinieri di Trapani ed il Tenente Antonio Subranni Comandante dei Carabinieri di Castelvetrano ed il sottoscritto Ten. Michele Campanozzi Comandante delle Squadriglie CC della Sicilia Occidentale.-

Per l’incombente pericolo minacciato dal susseguirsi di frequenti piccole scosse, i convenuti consigliarono al Prefetto di far evacuare gli abitati di Poggioreale, Salaparuta, Gibellina, S.Margherita Belice, Montevago, Partanna, S.Ninfa e Salemi.- E già a quell’ora, cioè ben prima della scossa distruttrice, si decise di far presidiare dai carabinieri i paesi evacuati.- In ogni Comune venne destinato immediatamente un Ufficiale od un Funzionario di Prefettura.- Infatti a Poggioreale arrivò subito il dr. Li Peri, a Gibellina il Tenente Subranni, poi avvicendato dal Capitano Gaetano Lauria, a Salaparura il sottoscritto, a Poggioreale ancora il Tenente Barbaro Zappala,il Ten. Di Fine, poi il Ten. Poloni, il Cap.Ettore Leone a S.Margherita Belice, Il Ten. Rizzo Santo a Menfi e Montevago con il Brigadiere Zilli, che poi fu commovente protagonista di una ripresa in diretta televisiva.-

A Salaparuta, per i servizi di blocco stradale in tre ingressi del paese, io avevo la disponibilità di sei carabinieri del luogo più 15 carabinieri ed il brigadiere Nasisi giunti da Castelvetrano.- Giunse alle ore 22 un’auto campagnola da Alcamo carica di pane fresco con due carabinieri che curarono immediatamente la distribuzione alla popolazione che era già fuori paese confortata moralmente dall’instancabile Padre Pio Passionista che si trovava a Salaparuta per un ciclo di prediche, e poco dopo giungeva un autocarro proveniente da Trapani con due Carabinieri, uno di essi si chiamava Gambardella, con un carico di coperte che vennero distribuite alle popolazioni di Salaparuta e Poggioreale l’indomani mattina nella prima tendopoli in contrada Pietra.- Alle ore 23 della stessa domenica, prima ancora della grande scossa, vi era già in funzione una cucina da campo nel piazzale del cimitero di Salaparuta con alcuni militari dell’Esercito che distribuivano in continuazione latte e caffè caldi.-Tutta questa organizzazione avveniva prima dell’incredibile scossa 10° grado della scala Mercalli, che non durò 20 secondi come dice qualcuno, ma 1 minuto e 15 secondi interminabili, con movimenti in senso ondulatorio e sussultorio che più di tutti i Comuni ridusse letteralmente in cenere Salaparuta e Gibellina e Montevago.- All’alba dell’indomani, tra le popolazioni di Salaparuta e Poggioreale disperse, sfinite ed infreddolite dopo una notte gelida, schiacciate dalla paura per il continuo susseguirsi di scosse telluriche, il Colonnello Dalla Chiesa era lì che discuteva con i due Sindaci Giovanni Maniscalco e Giovanni De Simone, che infine decisero di far muovere tutti a piedi per 5 km verso la valle successiva nella strada verso Alcamo, per allontanarsi dal Belice.-

Quando tutti giunsero nella contrada Pietra, in zona pianeggiante, trovarono il Capitano del Genio Militare Bruno con una compagnia di soldati che impiantarono subito la prima tendopoli per offrire una prima copertura a quei sfollati che non avevano più la forza di stare in piedi.- Ma anche lì cominciò un incalzante successione di violenti scosse telluriche che indussero a smontare le tende per rimontarle altre due volte, sempre più avanti verso Alcamo, dove infine giunsero tutti per rimanervi attendati mesi e mesi fino alla costruzione ed assegnazione delle baracche nei territori di origine Gibellina, Poggioreale e Salaparuta.-

I carabinieri rimasero sul posto nel piazzale del cimitero di Salaparuta con il sottoscritto allora Tenente Michele Campanozzi ed a Poggioreale nella grande piazza al centro del paese con il Maresciallo Rubuano, gli Appuntati Genovese, che riportò la frattura plurima di una gamba) e Innanimi, Capobianco ed altri militari del posto, mentre gli Ufficiali si avvicendarono, prima il Tenente Zappala’ Barbaro dalla Tenenza di Partinico, poi il Tenente Di Fine dalla Tenenza di Misilmeri, ed il Tenente Poloni Agostino dalla Tenenza di Petralia Sottana che rimase da gennaio a Giugno 1958.-

Successivamente, dopo la grande scossa del 25 Gennaio durante la quale morì a Gibellina il Carabiniere Cannella, venne costituito un Centro Operativo nelle adiacenze di Salaparuta su terreno di proprietà Palumbo, con una tendopoli che ospitava 180 carabinieri per i turni di servizio su Salaparuta (Tenente Michele Campanozzi da Comandante delle Squadriglie della Sicilia Occidentale), Poggioreale (Tenente Agostino Poloni da Comandante della Tenenza di Petralia Sottana) e Gibellina (Capitano Giuseppe Lauria da Comandante della Compagnia di Marsala).-

Negli altri paesi a sinistra ed a destra del Belice si avvicendarono i Battaglioni Carabinieri di Palermo, Napoli e Bari, lungo tutte le strade e tra le macerie ben si distinguevano insolitamente appiedati, i carabinieri dello Squadrone a cavallo di Palermo con il loro Comandante Capitano Renato Petraccini.- Infine per la ricerca e raccolta degli animali dispersi ovini, bovini, asini, muli e cavalli, vennero impiegate dieci Squadriglie di carabinieri a cavallo che dalle loro basi in Sambuca, Salaparuta, Poggioreale e Siringano, conducevano gli animali recuperati in un centro di raccolta a Rambinzieri di S. Ninfa.- Tre mesi dopo, a Pasqua, venne inaugurata ed occupata la prima baraccopoli a Salaparuta, quindi primo Municipio in baracca, prima Chiesa in Baracca, e prima Caserma di Carabinieri in baracca; avvenne così il primo rientro degli sfollati che avevano passato l’inverno nella tendopoli di Alcamo e a Castellammare del Golfo.- Io rientrai a Palermo il 10 Maggio 1958, mentre rimase sul posto ancora al Centro Operativo di Salaparuta il Tenente Agostino Poloni.

NON DIMENTICHERO’ MAI:

…Un uomo sconosciuto, e che non avendo il tempo di chiedergli chi fosse, non l’ho più rivisto, il quale due giorni dopo il sisma, quando noi del Posto Carabinieri di Salaparuta, non certo dimenticati, ma tagliati fuori dai rifornimento di viveri che andavano giustamente verso la popolazione emigrante verso Alcamo, dicevo che quest’uomo sconosciuto, forse si era accorto che eravamo in difficoltà di viveri, e si presentò a regalarci una scatola di scarpe pieno di uova fresche, che accettai ringraziando di tanta spontanea benevolenza, e le consegnai nelle mani del Brigadiere Antonio Panza di Ariano Irpino per la divisione, che poi, a quanti eravamo, tocco un uovo a testa.-

…La Signorina Anita Gullo e suo fratello Francesco, ed una loro cugina Elisabetta Gullo venuta da Roma di proposito il giorno dopo del sisma ed il loro mezzadro Bartolo Turano con la sua famiglia che tutti vissero sempre sotto tenda nelle vicinanze del paese di Salaparuta, nelle adiacenze di una casa colonica semidistrutta di proprietà Gullo, e prestarono ogni tipo di valido aiuto ai carabinieri che operavano in zona, ed addirittura diedero la possibilità nella loro proprietà di istallare la prima stalla sociale prefabbricata per il ricovero di animali dispersi o animali dei contadini della zona.-

I suddetti componenti della famiglia Gullo, quando ancora non vi era disponibilità di tende, nelle ore notturne vennero autorizzati a dormire nei vagoni ferroviari rimasti bloccati nella Stazione Ferroviaria di Salaparuta.- Poi gli stessi vagoni servirono come alloggiamento per i carabinieri della Squadriglia di Sirignano che pur essi avevano avuto la loro caserma distrutta dal sisma, operavano alla ricerca ed al recupero di animali dispersi.-

…La Signorina dr.ssa Anna Passalacqua che sin dal primo giorno del sisma ebbe la disponibilità di una tenda nella piazza di Poggioreale che occupò con il materiale medico urgente per una intera settimana, anche di notte, infatti dormì sotto tenda, mantenendosi disponibile anche per l’accesso alla sua farmacia di Poggioreale, che era ancora intatta, e piena di medicinali di cui mantenne la disponibilità, fin quando le fu ordinato di raggiungere Alcamo a disposizione della  direzione di quella tendopoli, dove si era trasferita la popolazione di Poggioreale.

Ho voluto ricordare il tutto per memoria del 50° anniversario, ma dispiace non poter annotare tutte quelle persone, militari, civili e tecnici che sono stati insigniti di attestazioni del Sindaco di Poggioreale Giovanni Maniscalco da parte dell’Amministrazione Comunale, per l’opera e l’attività prestata.- Furono consegnati oltre 50 attestati, tra cui la Cittadinanza Onoraria al Col. CC. Carlo Alberto Dalla Chiesa ed al Prefetto Napolitano.-

Gen.CC. in pensione Michele A. Campanozzi (allora Tenente)