Ricordo dell’on. Enzo Culicchia

PARTANNA – L’Onorevole Enzo Culicchia qualche bugia l’ha detta. Ho avuto l’onore e la gioia di condividere un lungo percorso politico e personale con lui e ho visto i momenti in cui ha accampato qualche scusa inverosimile: è successo quando qualcuno gli chiedeva un appuntamento in coincidenza con una partita di calcio importante. Lo sport e i suoi principi lo hanno sempre guidato. Non solo lo sport, però: cattolico praticante, quando si andava fuori paese chiedeva subito quale fosse la chiesa più vicina e si informava sull’orario delle Messe. La puntualità era il suo forte, tanto da presentarsi agli appuntamenti sempre almeno un’ora prima. Mi diceva: “Ti ho insegnato tante cose in politica , ma non sono riuscito ad insegnarti la puntualità”. È più forte di me, agli appuntamenti una mezz’oretta me la tiro sempre. Diceva di avere due figli maschi: oltre a Nicola c’ero io, il suo figlio politico, a cui perdonava anche i ritardi agli appuntamenti. Negli ultimi tempi si era appassionato alla tecnologia, tanto che si era registrato su Facebook ed era arrivato in poco tempo ad avere un numero considerevole di amici. Ultimamente faceva parte dei gruppi “Sei di Partanna se…” e “Partanna ’mpinta a mala banna”. Partecipava attivamente a tutte le iniziative, tanto che al funerale la Rappresentante dei gruppi social Giusy Trinceri ha voluto commemorarlo. Per me ha rappresentato il faro che mi ha guidato durante tutto il mio percorso politico. Sono stato consigliere comunale per tre legislature, assessore per tre anni, vice sindaco per un anno ed infine Sindaco per cinque anni, il tutto sempre in sinergia ed in perfetta collaborazione con l’Onorevole Culicchia, condividendone in pieno le scelte politiche, talvolta anche con confronti accesi e dialettica serrata. Alla fine si percorreva la stessa strada, ma con le idee più chiare. Colpiva di lui un altro aspetto: quanto fosse lungimirante e quanto il suo intuito fosse spiccato. Riusciva sempre a percepire cosa ci fosse dietro l’angolo del visibile, prima che gli altri riuscissero a farsi una semplice idea. In politica è stato sempre riformista, anche quando abbiamo militato nel Movimento per l’Autonomia. In quella circostanza ha preteso che il movimento di cui abbiamo fatto parte dichiarasse apertamente la propria tendenza riformista. L’ho sempre sostenuto anche quando una tempesta giudiziaria lo ha investito. Ho sempre creduto nella sua innocenza. E in quel caso mi aveva trasmesso un po’ del suo intuito, visto che la storia gli ha reso giustizia. Ha incassato due assoluzioni, in primo e in secondo grado. Tante sono le iniziative che si ascrivono alla sua attività di persona infaticabile. Oltre a guidare le rivendicazioni della popolazione del Belice, ha eliminato il precariato in Sicilia grazie alla Legge 37. Da assessore al Lavoro ha messo in campo una serie di cantieri di lavoro, attraverso i quali ha sistemato strade, chiese ed edifici pubblici. Per Partanna si è tanto speso, riuscendo a far arrivare una serie di finanziamenti ed intraprendendo diverse iniziative tese allo sviluppo socio economico del territorio. Tra le altre, la Cantina Saturnia, la Cooperativa Socio sanitaria del Belice ed infine la Cassa Rurale ed Artigiana del Belice. Con lui se ne va un pezzo importante della storia della nostra Regione. Mattarelliano convinto tanto da militare per lunghissimo tempo nella corrente morotea della Dc, di cui Mattarella faceva parte. Si è sempre riconosciuto in formazioni politiche che si mantenevano nell’alveo del centro sinistra: da ultimo nel Movimento federato al Pd “Sicilia Futura” di Totò Cardinale, per il quale nutriva sentimenti di sincera amicizia, ricoprendo la carica di Vice Presidente Regionale. In politica trovava sempre la giusta sintesi, la conciliazione equa tra le parti: non amava lo scontro. Tanto da arrivare al paradosso di aiutare più gli avversari che gli amici. Era incapace di provare rancore, o di cercare vendetta. La tolleranza era invece il suo forte. Da una persona così non potevi che prendere insegnamento. E gli insegnamenti sono tanti. Tra le espressioni che ricorderò sempre: “La politica non si fa né col sentimento né col risentimento, ma con la ragione”. O ancora: “In politica ci sono persone che hanno prestigio, altre che hanno voti, altre ancora che hanno voti e prestigio. Quelle sono le migliori”. Infine, un’altra battuta che faceva capire quanto fosse capace di trarre il meglio da ogni circostanza: “La stoffa è chissa e l’abito si deve tagliare da lì”. È stato appassionato, sempre. Da ultimo era un accanito sostenitore del SI a favore della riforma Renzi. Giovanni Cuttone Fedelissimo dell’on. Culicchia che lo considerava un secondo figlio


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