Risposta della preside Vita Biundo alla lettera pubblicata sul giornale kleos n.4 2016 – Scuola dell’infanzia Plesso Collodi

I chiarimenti della problematica da parte di Kleos.

Come è noto, Kleos ha una rubrica “Lettere al direttore” in cui i lettori possono esprimere un problema che ritengono sia utile far conoscere. Noi non possiamo entrare nel merito di quanto i lettori, nel rispetto di norme e opportunità, scrivono, ragion per cui ora pubblichiamo volentieri, affinché sia offerto, della realtà del plesso Collodi, un quadro più esaustivo ai lettori, la lettera della preside della scuola oggetto delle critiche di chi ci ha scritto nel numero scorso e che ha voluto mantenere l’anonimato; anonimato che Kleos ovviamente non può non tutelare. Apprezziamo il contenuto della lettera della preside che ci parla di una scuola ben organizzata con strumenti volti alla realizzazione di un buon rapporto scuola famiglia, ma, senza volere entrare più di tanto nel merito, apprezziamo di più la considerazione finale della preside (“Non sto qui a negare qualsivoglia criticità”) che riteniamo più produttiva rispetto alle critiche iniziali rivolte in fondo ad un genitore che ha manifestato un disagio sia pure nell’anonimato e attraverso quei media – espressione però della libertà di informazione e di stampa – che tutti dovremmo difendere e tutelare, e fra i primi l’istituzione scuola e gli operatori scolastici, preferibilmente non associandoli alla piazza.

La lettera della preside Vita Biundo in risposta alla lettera sulla scuola dell’infanzia pubblicata nel n. 4 (aprile 2016) di Kleos e nel link online https://www.giornalekleos.it/ma-che-bella-scuola-dellinfanzia/. 

“Che fine ha fatto il patto di corresponsabilità educativa sottoscritto da scuola e famiglia?” Risposta della preside Vita Biundo alla lettera pubblicata sul giornale kleos n.4 2016 – Scuola dell’infanzia Plesso Collodi

“Avrei voluto non rispondere alla lettera “firmata – non firmata” comparsa sul n.4 del giornale Kleos, ritenendola non degna di risposta, perché proveniente da un genitore, sicuramente, estraneo alla nostra Comunità Educante. Una Comunità in cui ogni componente, ognuno nel proprio ruolo, con pari dignità, in un legame e in un dialogo continui e preziosi, con suggerimenti, con proposte, con critiche costruttive, contribuisce a far star bene i bambini e i ragazzi e a migliorare la qualità dei servizi della nostra Istituzione. Porto a conoscenza del genitore in questione che, nella scuola, esistono, e da molto tempo, i luoghi e i tempi deputati all’incontro, all’ascolto, alla collaborazione, alla progettazione condivisa fra scuola e famiglia: consigli di intersezione, consiglio di istituto, colloqui individuali con gli insegnanti con il responsabile di Plesso e con il Dirigente, nonché incontri periodici scuola-famiglia. Luoghi in cui la famiglia si propone come interlocutore principale e diretto, come protagonista ed attore di scelte fondamentali e, quindi, come partner con il quale stringere alleanze. La piazza e i media sono sicuramente mezzi più accattivanti e potenti, assicurando pubblicità e clamore. Hanno catturato l’emittente della lettera inducendolo a critiche forti, denigratorie e lesive, soprattutto, della dignità delle docenti della scuola dell’infanzia del Collodi e di via Messina. Ed è questo il motivo della mia risposta: sostenere queste docenti e non tanto ricordare (perché a conoscenza di tutti) che i suddetti Plessi dell’ Infanzia vivono una situazione emergenziale, per lavori di ristrutturazione: una situazione che vede n. 6 sezioni in locali che ne potrebbero contenere non più di 3, e che sono privi di sala di accoglienza e di locale mensa. Mi dispiace che non si riesca a riconoscere alle docenti, pur nell’inadeguatezza dei locali e delle strutture attuali e provvisorie, il loro lavoro quotidiano svolto, con responsabilità, con entusiasmo, con professionalità, con amore e con grande disponibilità a soddisfare i bisogni dei piccoli e dei genitori (forse esagerando a soddisfare le richieste di questi ultimi). Avremmo potuto fronteggiare il disagio causato dalle ristrutturazioni con la riduzione del tempo scuola, ma si è fatta la scelta di non privare i bambini del loro diritto di educazione e di istruzione e di andare incontro alle esigenze dei molti genitori che lavorano. Non sto qui a negare qualsivoglia criticità, che possa esserci all’interno della nostra Istituzione, che in un rapporto di stretta collaborazione con le famiglie può essere meglio rimossa. Invito, però, a praticare quel Patto di Corresponsabilità educativa sottoscritto da scuola e famiglia, all’inizio dell’anno scolastico: non ulteriore atto burocratico, bensì impegno reale di una responsabilità condivisa, per il raggiungimento di un obiettivo comune, la crescita personale, umana, culturale e sociale di tutti i nostri bambini, fanciulli e ragazzi. Ci si chiede,quindi, che fine esso abbia fatto.

Vita Biundo

Dirigente Scolastico I.C. S. “R. Levi Montalcini” Partanna


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