Rosario Noto portabandiera dell’Italia ai mondiali di calcio

RIBERA – “E’ stata una esperienza da favola, un’avventura sportiva indimenticabile. Era la prima volta che vedevo all’opera la nazionale italiana di calcio e ciò che mi ha colpito di più è stato il tifo che gli spettatori brasiliani hanno fatto incessantemente per la nazionale azzurra nella partita vinta contro l’Inghilterra. Peccato che la trasferta sudamericana per noi è stata breve. E’ stato il sogno nel cassetto di milioni di giovani sportivi, sogno che ha visto premiati però appena sei ragazzi”. A parlare per telefono da Manuas, in Brasile, dallo stadio “Arena Amazonia”, alla fine dell’incontro di calcio Italia-Inghilterra, è il riberese Rosario Noto, 15 anni, studente del liceo “Crispi”, ad indirizzo economico, il quale nei mesi scorsi ha acquistato una confezione di bottiglie di Coca Cola e, sorteggiato assieme ad altri 5 giovani di tutta la penisola, ha vinto un viaggio del tutto gratuito ai campionati mondiali di calcio in Brasile per assistere alla prima partita dell’Italia. Il ragazzo, che è entrato sul terreno di gioco sorreggendo la grande bandiera tricolore, davanti ai calciatori della nazionale di Cesare Prandelli, ha avuto il cuore in gola per alcuni minuti quando il boato dei tifosi ha salutato la fine dell’annuncio dei nomi degli azzurri. Ha tenuto il drappo tricolore in prima fila, stringendo il tessuto nella parte rossa. Poi, con la ragazza accompagnatrice, il trasferimento in tribuna per assistere alla partita e il salto sulla poltroncina al goal di testa di Mario Balotelli. “Saranno per sempre momenti indelebili – ci dice con voce fioca, lontana, Rosario che qualche istante prima aveva chiamato i genitori, Giuseppina e Giuseppe che a Ribera hanno organizzato un raduno familiare per assistere con i parenti all’esordio mondiale dell’Italia – non dimenticherò i miei cinque compagni di avventura, Giorgio Morelli di Bari, Nicolas Davì di Trecenta (Rovigo), Antonio Izzo di Isernia, Leonardo Gianola di Castellamonte (Torino). Peccato che sia stato quasi un sogno, breve, ma indimenticabile”. Al suo rientro a Ribera racconterà tutto ai suoi amici, ai compagni di classe e ai giovani calciatori della scuola calcio Vincenzo Montalbano di cui fa parte. Ha intenzione di convocarli tutti assieme e di raccontare loro, con la visione delle fotografie, la sua avventura calcistica brasiliana.

Enzo Minio

 


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