Si inaugura il 28 marzo “Moduli e Miti” di Rocco Genovese alle FAM di Agrigento

AGRIGENTO – Con un omaggio all’artista Rocco Genovese, sarà la scultura la protagonista della prossima mostra delle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento.

Si comincia, infatti, il 28 marzo con l’inaugurazione, alle ore 18,00, di “Rocco Genovese. Moduli e Miti” (28 marzo > 11 maggio 2014), antologica a cura di Marco Meneguzzo dedicata allo scultore originario di Trapani (1925), ma romano d’adozione, la cui vicenda umana e professionale è stata bruscamente interrotta a soli 55 anni nel 1981. Una scomparsa prematura che ha influenzato la percezione del linguaggio espressivo di Genovese la cui produzione sperimentale, già negli anni Sessanta/Settanta, aveva raccolto gli elogi della migliore critica d’arte romana.

Da Enrico Crispolti a Filiberto Menna, da Maurizio Fagiolo dell’Arco a Lorenza Trucchi, a Luigi Paolo Finizio, a Emilio Villa in molti si erano accorti dell’attitudine plastica di Rocco Genovese – che frequentò a Roma Burri e il Gruppo Origine – e di questa “ipotesi di scultura dai tratti contemporaneamente tradizionali e nuovi, e comunque autonomi”, come spiega nel saggio il curatore Meneguzzo. Che aggiunge: “Morire giovani è un affronto insopportabile per il mondo dell’arte che non ha ancora messo a registro la tua produzione. Se a ciò si aggiunge poi un’esistenza appartata, un apprendistato prolungato e meditato, una vita da scultore (ben diversa da quella del pittore, se non altro per la quantità delle opere), si comprende bene perché la figura e l’arte di Genovese siano conosciute molto meno di quanto meriterebbero”.

In mostra, alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento dal 28 marzo, saranno una trentina di sculture in legno (mogano e pioppo multistrato) e in polimetacrilato colorato (la fortunata e pionieristica intuizione di Genovese), tre quadri e una serie di disegni e progetti a rilievo realizzati fra il 1962 e il 1979 e in prestito alle FAM dalla collezione privata degli eredi (i figli Manlio e Pino, quest’ultimo raffinato “interlocutore” di paesaggi con installazioni di Land Art), collezionisti privati e da enti pubblici, come il Comune di Anzio.

Opere di Genovese, tra l’altro, sono state acquisite o donate a musei civici e privati. Dopo i temi astratti della prima produzione, Genovese si è spostato lentamente su posizioni formalmente più tradizionali, con sculture che, sin dal nome, evocano le figure della grecità e del mito – Dorico, Demetra, Ellenica, Pan – proprio mentre i suoi contemporanei cedono alla dissoluzione della forma. “Un andamento controcorrente – aggiunge Meneguzzo – quello di Genovese, certamente legittimo ma che forse gli ha alienato l’attenzione dei novatori, senza spingerlo nel novero dei custodi della tradizione”.

Alla mostra di Rocco Genovese alle FAM di Agrigento, organizzata dall’associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento, è dedicato un catalogo (Silvana Editoriale) con il saggio del curatore Marco Meneguzzo docente dell’Accademia di Brera a Milano e una raccolta di interventi critici.

L’evento, che ha il patrocinio del Comune di Agrigento, è sostenuto da sponsor privati: Elenka, Benessere & Bellessere e Nuova Sport Car.

Gli spazi delle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento sono aperti da martedì a domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20. Chiusi i lunedì (compreso quello di Pasqua). Aperti nei seguenti rossi di calendario: Domenica di Pasqua (20 aprile), 25 Aprile e 1° Maggio. L’ingresso è gratuito.

BIOGRAFIA DI ROCCO GENOVESE

ROCCO GENOVESE è nato a Trapani il 4 settembre 1925. Studia Architettura alla facoltà di Roma. Si inserisce nel gruppo “Origine”, dove la conoscenza con Alberto Burri nel 1951 e successivamente l’amicizia con Edgardo Mannucci e con Ettore Colla lo avvicinano sempre di più ai problemi dell’arte. Nel 1958 dirige con Ettore Colla anche un numero della rivista “Artivisive”. Nel 1966 viene presentato da Maltese con una mostra personale alla galleria Trevi di Roma. Partecipa ad alcune collettive fra le più importanti :1966 “ XI Premio Termoli”, Castello Svevo – 1973 “Situazione dell’arte non figurativa”, X Quadriennale, Roma –  Volterra ‘73 dove espone delle grandi sculture all’aperto fotografate anche da Ugo Mulas. Si trasferisce a Lavinio nella casa da lui progettata insieme al padre ingegnere  e al suo amico architetto  Alfio Castello.  Inizia nel suo nuovo studio una larga produzione di opere e pubblica la sua prima monografia curata da Emilio Villa e Enrico Crispolti nel 1974. Muore all’età di 55 anni il 22 maggio 1981. I figli Pino e Manlio Genovese gestiscono le sue opere.

Mostre personali:

1966 Galleria Trevi, Roma

Galleria il Bilico, Roma

1970 Galleria Piattelli, Roma

1971 Artivisive, Roma

Galleria Cadario, Roma

1972 Galleria 818, Pescara

1973 Galleria Schneider, Roma

1976 Galleria Santoro, Roma

1979 Galleria d’arte Mauric Renaissance, Pescara

1980 Gioielleria Luciano Romano, Lavinio, Roma

1988 La Salerniana, Erice, Trapani

1992 Sale Interservices, Anzio, Roma

1994 Palazzo Braschi, Roma

 

Mostre collettive

1966  XI Premio Termoli, Castello Svevo, Termoli, Campobasso

Premio Arte Oggi, Roma

1969 Nuove Tecniche- Nuovi Materiali, Carole, Venezia

Presenze di scultura, Artivisive, Roma

XVI Premio Termoli, Castello Svevo, Termoli, Campobasso

1973              Centro Arte Falanto

Proposte 1973, Studio Condotti 85, Roma

Situazione dell’arte non figurativa, X Quadriennale, Roma

Volterra 73

1974              Scultura Contemporanea, Fano

1977 Aspetti di erotismo nell’arte astratta, Galleria Blu, Milano

1991 Sicilia Mito e Realtà, Museo Pepoli, Trapani

1996 Venticinquennale de La Salerniana, Galleria Civica d’Arte, Erice

1997 Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del 900 G. Bargellini, Pieve di Cento, Bologna

2005  Mannucci e il Novecento l’immaginario atomico e cosmico, Galleria del

Seminario, Fabriano

2007  MACC Museo d’Arte Contemporanea, Caltagirone

2008  Testimonianze (1959-2008) Galleria Angelica ,Roma

2009  Del disegno/della fotografia,Corte Capitaniale, Caltagirone

2010  La Salerniana a Gibellina, Atelier del Baglio di Stefano, Gibellina

Astrazione Siciliana 1945/1968, Fabbriche Chiaramontane, Agrigento

 

Alcune sue opere sono state acquisite o donate a:

Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma

Galleria d’Arte Moderna Arnoldo Bonzagni di Cento, Ferrara

Galleria Civica d’Arte Contemporanea La Salerniana, Erice, Trapani

Museo G. Bargellini, Pieve di Cento, Bologna

Museo Parisi -Valle, Maccagno, Varese

Museo Civico di Caltagirone, Catania

Museo delle Trame Mediterranee, Fondazione Orestiadi, Gibellina

Museum  Bagheria, Palermo

Provincia di Trapani

Comune di Anzio, Villa Adele, Roma

Il suo archivio è inserito nella “Guida agli archivi d’arte del ‘900” della Quadriennale di Roma


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