Tavola rotonda – “l’azzardo è ancora un gioco?”

MARSALA – “Non tutto quello che è legale, è giusto, e moralmente può essere condiviso”; con questa frase il Presidente dell’Azione Cattolica della Diocesi di Mazara ing. Francesco Crinelli ha aperto i lavori della Tavola Rotonda dal titolo “L’azzardo è ancora un gioco?”.

La Tavola Rotonda organizzata dal Settore Adulti dell’A.C. Diocesana si è tenuta sabato 11 marzo 2017 presso il Complesso Monumentale “San Pietro” di Marsala. Il moderatore dell’incontro è stato Gino Gandolfo già Presidente Diocesano dell’A.C. di Trapani e Coordinatore Regionale della campagna di sensibilizzazione che l’Azione Cattolica sta appoggiando a livello nazionale “Mettiamoci in gioco”.

I lavori sono iniziati con l’intervento della dott.ssa Laura Gandolfo dell’ufficio N.O.T. (Nucleo Operativo Tossicodipendenze) della Prefettura U.T.G. di Trapani che ha portato i saluti del prefetto S.E. Giuseppe Priolo non presente per sopravvenuti impegni istituzionali. “Il gioco deve essere una gioia e deve allontanare dalle dipendenze” ha detto la dott.ssa Gandolfo nel suo intervento e per questo dal 2013 e con cadenza mensile il proprio ufficio ha organizzato un Tavolo Tecnico che ha affrontato il problema G.A.P. (Gioco d’Azzardo Patologico) in quanto vera e propria dipendenza. Importante è stato l’intervento dei due Sindaci ospiti, quello di Marsala dr. Alberto Di Girolamo e quello di Salemi dr. Domenico Venuti che hanno spiegato le limitazioni che attualmente, con le vigenti leggi, essi hanno nel contrastare questa piaga sociale. Unanime è stata la conclusione dei loro interventi: “Bisogna mettere in campo le forze di tutti, Stato, Istituzioni, Regione, ASP, Amministrazioni locali per poter iniziare a lavorare sulla prevenzione a partire dalle scuole. Lavorare insieme è l’arma vincente per poter risolvere il problema”. Dal 2015 sono stati attribuiti più poteri ai sindaci in materia di controllo sulle attività dei gestori delle slot machine e per prevenire eventuali ricorsi da parte delle società che gestiscono questo servizio, ha puntualizzato il Comandante dei VV.UU. di Marsala dott.ssa Michela Cupini. “La Regione Sicilia sta lavorando per legiferare sulla regolamentazione del gioco, sulle sale da gioco, sulle autorizzazioni, pubblicità e formazione degli esercenti” – ha detto l’on. Antonella Milazzo, componente della Commissione Antimafia dell’A.R.S., prevedendo anche degli incentivi per quelle attività che decidessero di non utilizzare le slot machine all’interno dei loro locali – “Il cerchio si sta chiudendo e speriamo di poter risolvere un problema così grande per soggetti molto deboli – ha concluso -. “Nel campo della giustizia stiamo assistendo a un aumento dei reati condizionati dalla ludopatia cronica –  ha evidenziato l’avv. Giacomo Frazzitta, Presidente della Camera Penale di Marsala – estorsioni, riciclaggio, usura e persino omicidi. Stiamo attenti a parlare di liberalizzazione e legalizzazione di certi fenomeni. Il gioco legalizzato deve essere una spia che ci deve far riflettere su cosa è giusto anche se legale”.  “La situazione è allarmante dal punto di vista sanitario – ha sottolineato il dott. Guido Faillace, coordinatore SERT (Servizio per le Tossicodipendenze) ASP 9 di Trapani – Il gioco d’azzardo si posiziona a pari livello con le dipendenze da alcool e da sostanze stupefacenti con conseguenze molto gravi per la salute non solo del dipendente ma anche del proprio nucleo familiare. Ma la cosa più preoccupante è che da un nostro sondaggio fatto, risulta che a essere coinvolti nel gioco sono anche ragazzi al di sotto degli 11 anni. Bisogna cambiare il sistema e lo Stato insieme alla Regione sta elaborando un documento che consenta a degli esperti di valutare attentamente il problema e cercare di prevenire le sofferenze da GAP (Gioco d’Azzardo Patologico). Un contributo al problema è stato dato anche dalla scenografa, psicologa e psicoterapeuta dott.ssa Maria Russo che insieme al fratello regista Francesco hanno realizzato un film dal titolo “Il gioco e’ fatto”. Nel film hanno messo in evidenza le emozioni forti e negative nelle relazioni familiari che prova l’individuo dipendente dal gioco d’azzardo. Qual è il ruolo della chiesa e dell’Azione Cattolica? Alla domanda ha risposto don Pino Biondo Assistente Unitario dell’Azione Cattolica Diocesana. “L’azzardo non è più un gioco ed è un problema che riguarda tutti noi. È stata calpestata la dignità umana anteponendo davanti a tutto il ‘dio denaro’. Singolarmente non possiamo risolvere il problema ma di certo uniti Stato, Istituzioni, Chiesa, Associazioni, Famiglie possiamo dare un grosso contributo. Bisogna ritrovare ‘Lo sguardo di Dio, lo sguardo dell’uomo e custodire la sua dignità’”. La tavola rotonda ha cercato, grazie alla partecipazione e agli interventi degli ospiti, di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle reali caratteristiche del gioco d’azzardo nel nostro paese e sulle sue conseguenze sociali, sanitarie ed economiche.

 


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