Violenza economica: da Conflavoro progetto per il reinserimento lavorativo di 8 milioni di donne

ROMA – “Per ogni donna vittima di violenza fisica, 100 subiscono violenza economica. Si tratta di 8 milioni di donne senza autonomia e senza vera libertà. Oggi firmiamo il protocollo ‘Rinascita Donna’ per aiutare tutte loro a trovare l’indipendenza che meritano e che parte proprio dall’avere un posto di lavoro in un ambiente sicuro”. Così Roberto Capobianco e Laura Baldi, presidente nazionale di Conflavoro e presidente di Conflavoro Impresa Donna, a margine del convegno che l’associazione delle piccole e medie imprese ha tenuto a Roma all’Accademia Nazionale di San Luca, intitolato “Impresa Donna – L’imprenditoria femminile contro la violenza di genere per un modello inclusivo di cultura d’impresa”.

“Avvieremo in tutta Italia il progetto di reinserimento lavorativo – spiega Capobianco – grazie ad accordi con i Comuni, le Regioni e le associazioni anti-violenza, ma soprattutto grazie alle imprese del territorio che si impegneranno ad assumere le vittime di violenza che desiderano l’indipendenza economica. Coi nostri partner, che ringrazio di cuore, formeremo a livello professionale, e anche in materia di sicurezza sul lavoro grazie agli ispettori del lavoro di ATISL, quelle donne che hanno bisogno di un supporto concreto per rinascere. Le donne torneranno a guardare il futuro in faccia grazie al lavoro, questo è il nostro impegno”.

Con Conflavoro hanno firmato il protocollo il segretario generale Confsal Angelo Raffaele Margiotta, Paolo Ferrario presidente dell’agenzia per il lavoro E-Work e Alberto Cuzzucrea segretario generale ATISL – Associazione tecnici e ispettori per la sicurezza sul lavoro. Sono state relatrici del convegno di Conflavoro Impresa Donna Maria Teresa Bellucci Viceministro del Lavoro, le Onorevoli Martina Semenzato (NM) e Chiara Gribaudo (PD), le Senatrici Elena Leonardi (FdI) e Silvia Fregolent (IV), Valentina Picca Bianchi Presidente Comitato Impresa Donna del MIMIT ed Eleonora Gonnelli Associate Programme Officer del Centro Internazionale di Formazione dell’ILO.


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