“Vita e scelte di fine vita: un dialogo a più voci”

MARSALA – Uno spazio di riflessione, un momento di confronto per affrontare con l’ausilio dei più importanti esperti italiani di medicina, etica e bioetica argomenti quanto mai attuali quali l’eutanasia, il consenso informato, il testamento biologico e le scelte di fine vita.

E’ stato un confronto molto partecipato quello che si è svolto il 27 giugno al CSR-AIAS di Marsala, nel corso del convegno “Vita e scelte di fine vita: un dialogo a più voci”.

L’evento – che ha ottenuto il patrocinio, tra gli altri, del Presidente della Repubblica Napolitano, della Regione Sicilia e dell’Assessorato regionale alla Salute – è stato organizzato dall’AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) in occasione delle celebrazioni per i 60 anni di vita dell’Associazione, nata nel 1954 a Roma per difendere ed estendere i diritti dei disabili e dei loro familiari.

Oltre 300 persone hanno affollato la sala convegni del Centro di riabilitazione di Marsala, partecipando ad un dibattito in cui sono stati affrontati i tanti aspetti insiti nella scelta difficilissima della “fine della vita”.

“L’AIAS, forte di 60 anni di vita, è entrata in una fase di maturità e proprio per questo abbiamo deciso di affrontare di petto un argomento importante e spinoso quale l’eutanasia – ha detto il Presidente nazionale dell’Associazione, dott. Salvatore Nicitra – La nostra Associazione è ed è sempre stata per la vita, ma non vogliamo nasconderci e fare gli struzzi, perché crediamo sia necessario discutere per capire meglio, per mettere tutti in condizioni di affrontare al meglio scelte difficili”.

“Nel 2007 su 150 mila ricoveri annui in terapia intensiva, si sono registrati soltanto 30 mila decessi, 18 mila dei quali a seguito della decisione di non iniziare, di interrompere o di ridurre il trattamento sanitario – ha detto il dott. Mario Riccio, Anestesista Rianimatore e membro della Consulta di Bioetica di Milano – Il 90 per cento di queste persone non era più in grado di parlare, comunicare, fare delle scelte e ciò vuol dire che per questi pazienti le decisioni sono state prese dai parenti”.

Si è parlato anche di consenso informato che, secondo il prof. Paolo Mirabella docente di Filosofia morale all’Università Cattolica di Torino, “sarebbe l’elemento fondamentale per mettere in pratica la decisione del paziente, che è il vero protagonista di un processo che però deve essere condiviso e basato sulla fiducia, in primo luogo nei confronti degli operatori sanitari”. “Fare delle leggi sulle dichiarazioni anticipate di trattamento o sull’eutanasia può essere, sì, una strada da seguire ma queste leggi non risolverebbero tutti i problemi – ha sottolineato Mirabella – Una legge non è come una bacchetta magica, anche i casi Welby e Englaro erano totalmente diversi. Fare delle leggi ha senso solo se queste rispettano le volontà dei singoli, le loro scelte e quindi anche la scelta di chi vuole continuare a sostenere le persone più fragili e la loro vita”.

E’ intervenuto al dibattito anche mons. Liborio Palmeri, Teologo, Vicario generale e moderatore della Curia Vescovile di Trapani, concorde sulla “necessità di distinguere caso per caso” e di non imporre scelte che altri non vorrebbero: “Va bene la libertà di uccidersi, ma non possiamo imporre questa scelta a tutta la società” ha detto.

“Il vero problema non è il testamento biologico, su cui la Chiesa è d’accordo – ha proseguito – Il problema è distinguere ad esempio tra eutanasia attiva e eutanasia passiva, come quella che fu messa in pratica da Papa Giovanni Paolo II quando decise di non essere più tenuto in vita da macchinari, e anche dall’eutanasia indiretta come quella che ha riguardato la fine del Cardinale Martini, che chiese un leggero sedativo prima di morire”.

Al convegno hanno presenziato tra gli altri il prof. Francesco Nicoletti, presidente del Comitato tecnico-scientifico dell’AIAS, il dott. Ragona, direttore del Distretto di Marsala dell’ASP di Trapani, il prof. Agostino Serra, Ordinario di Otorinolaringoiatria all’Università di Catania e presidente dell’Associazione Nazionale di Otorinolaringoiatria, il vicesindaco Antonio Vinci, oltre al Presidente d’onore dell’AIAS e Presidente del CSR, ing. Francesco Lo Trovato: “Abbiamo voluto dare in tanti anni di attività speranza ai genitori dei disabili: siamo stati proprio noi genitori a fare di tutto per aiutare i nostri figli, perché non volevamo rimanere impassibili aspettando la loro morte. La nostra in definitiva è una storia che parla di vita e di impegno per i disabili, per le persone più fragili” ha detto Lo Trovato, ringraziando i relatori e i tantissimi partecipanti alla manifestazione.

Nella foto, da sinistra: Lo Trovato, Mirabella, Riccio, Cruciata, Pasetti, Nicoletti, Palmeri, Balistreri e Nicitra


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