Aperta al pubblico la Grotta del Pozzo di Favignana, grazie a una convenzione con la Soprintendenza di Trapani

Da sx. Emanuela Serra e Rossella Giglio

FAVIGNANA – L’Amministrazione Comunale di Favignana e delle Isole Egadi, guidata dal sindaco, Giuseppe Pagoto, ha dato vita a una convenzione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Trapani, per l’apertura al pubblico del prestigioso sito della Grotta del Pozzo, in località San Nicola, ricca di interessanti incisioni risalenti all’epoca fenicio-punica, all’interno della quale sono stati realizzati dei pannelli illustrativi per l’accoglienza dei turisti.

L’iniziativa, dopo la deliberazione del Comune, è stata resa possibile grazie a un’intesa tra l’assessorato alla Cultura, diretto da Emanuela Serra, e la stessa Soprintendenza, sotto la direzione della dottoressa Rossella Giglio.

Il sito è stato aperto al pubblico e visitato da numerosi turisti nell’ambito della tre giorni della “Nuova Settimana delle Egadi”, svoltasi dal 5 al 7 ottobre: l’intendimento della Soprintendenza e del Comune è, comunque, quello di mantenerne l’apertura anche nei mesi a seguire, e certamente adesso per i fine settimana.

L’accoglienza turistica è resa possibile grazie all’opera volontaria dei giovani archeologi dell’Associazione “ArcheoAegates”.

“Questa convenzione con la Soprintendenza rappresenta soltanto l’inizio di una collaborazione – dice l’assessore Emanuela Serra – per la valorizzazione e la fruzione di tutti gli altri siti archeologici presenti nel territorio delle Egadi”.

La grotta (scoperta nel 1968), è stata oggetto di restauro nel 2008-2009; la Soprintendenza di Trapani, con un finanziamento della Comunità Europea, ha effettuato, con la direzione scientifica della dottoressa Rossella Giglio, le opere di valorizzazione, provvedendo all’allestimento di un luogo di accoglienza turistica arricchito da pannelli esplicativi.

L’estremo interesse e l’eccezionalità del rinvenimento all’interno della grotta di un’iscrizione neopunica attirò l’attenzione di alcuni studiosi, i quali hanno proposto le ipotesi più svariate circa la funzionalità del luogo.

Il nome si deve sicuramente alla presenza di un pozzo ricavato in tempi recenti, entrando a sinistra.

La grotta non è lontana dall’area in cui sorgono una serie di complessi ipogeici utilizzati dalla fase preistorica all’epoca moderna.


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