Black out, Patrizia Di Dio (Confcommercio): “Danni gravissimi alle imprese, la classe politica ancora una volta ha abbandonato la Sicilia”

PALERMO – “Se perfino un esponente del Governo regionale come l’assessore alle attività produttive Tamajo prende posizione sui disagi causati dai continui black out, cosa dovrebbero dire le decine di migliaia di attività commerciali che stanno subendo danni economici gravissimi a causa delle continue e non programmate interruzioni nella distribuzione di energia elettrica? Cicli produttivi fermati o rallentati, macchinari danneggiati dai continui sbalzi di tensione, attività alimentari costrette a buttare la merce deteriorata per il mancato funzionamento delle celle frigorifere: forse ancora non si è compreso l’enorme danno che questa situazione ha arrecato all’economia e i tanti disagi per i cittadini. Stiamo valutando un’azione giudiziaria per il risarcimento del danno per le migliaia di aziende danneggiate e per ottenere precisi impegni sugli investimenti indispensabili nella rete elettrica. Si tratta di una vera e propria emergenza nel nostro territorio”.

Lo dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo e vice presidente nazionale, dopo il verificarsi degli ennesimi disagi nella erogazione dell’energia elettrica.

“Ancora una volta la classe politica, per incapacità e indolenza, ha relegato la Sicilia a terzo mondo, cosa che purtroppo si sta evidenziando in questi giorni anche nei settori della viabilità e dei trasporti. Il mondo delle imprese non ha più nessuna intenzione di subire in silenzio. Nessuno, e non lo fa nemmeno l’assessore, potrà sostenere che si tratti di un problema eccezionale perché è esattamente lo stesso che si è verificato negli anni passati e che certamente si verificherà l’anno prossimo, a causa di una inadeguata rete di distribuzione dell’energia su cui non sono stati fatti i necessari interventi di modernizzazione negli ultimi 15 anni e forse più. E ciò nonostante le aziende si siano sobbarcate inconcepibili rincari sulle bollette. Oltre al danno la beffa”.

“Pretendiamo come aziende che per di più devono far fronte ai rincari energetici, il diritto all’erogazione adeguata e senza problemi di un servizio pubblico essenziale”.


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