Domenica di solidarietà per l’Istituto Lombardo Radice-Pappalardo di Castelvetrano

CASTELVETRANO – Nelle settimane precedenti alla mattinata del 17 dicembre gli studenti delle classi quarte dei plessi Lombardo Radice e Verga sono stati impegnati per il progetto “Natale in ospedale”. L’impegno profuso è stato finalizzato a donare, a degenti e medici dell’Ospedale cittadino “Vittorio Emanuele II”, pensieri in forma di letterina, disegno, messaggi di fiducia che hanno abbellito gli alberi allestiti nei vari reparti, al fine di rendere più leggera la degenza dei pazienti durante le festività natalizie.
L’evento finale organizzato da Serena Navetta del Tribunale per i diritti del malato, da Nino Romano dell’Associazione Pro Loco Castelvetrano-Triscina, con il contributo dell’Associazione AVO e di altre Associazioni, si è tenuto presso la hall dell’Ospedale di Castelvetrano. Un Babbo Natale accompagnato da elfi e simpatici personaggi della Walt Disney hanno accolto grandi e piccoli pazienti che sono accorsi per assistere ad uno spettacolo tra musica e cabaret, mentre altri degenti non in grado di lasciare le proprie stanze hanno potuto ascoltare tutte le performance, grazie alla filodiffusione. Un coinvolgente Dario Veca, noto cabarettista, è riuscito a regalare sorrisi e allegria ai presenti, con la leggerezza delle sue battute. Splendide voci di artisti locali che si sono alternati in canti prettamente natalizi hanno creato un’atmosfera davvero magica e le letterine lette dai bambini hanno commosso il pubblico. “Vorrei dirvi grazie perché curate i malati a tutte le ore e date speranza a chi crede di non farcela”, sono le parole della lettera rivolta ai medici scritta da Sara Di Maria della 4^ A del plesso Verga e conclude definendoli EROI! L’amore si espande in queste occasioni e come ha affermato il dr. Giuseppe Morana, Direttore Sanitario, “in questo momento di difficoltà nella Sanità pubblica legato alla mancanza di personale, questo tipo di manifestazione dà la forza di continuare a combattere…”
Una giornata che ha donato ai bambini la consapevolezza che nei momenti di sofferenza, oltre alle cure mediche, la vicinanza degli altri può aiutare a superare le difficoltà; la comunanza contro la solitudine, l’affetto contro la malattia sono le armi più importanti per un paziente ospedalizzato, soprattutto perché sono gratuite, in quanto nascono dal cuore.
“Che ben vengano queste attività – sottolinea la Dirigente Scolastica Maria Rosa Barone – che tendono alla riscoperta del valore di solidarietà verso gli altri, intesa come processo di umanizzazione comunitaria verso chi è meno fortunato o si trova in difficoltà, che permette agli studenti di costruire con maggiore consapevolezza e maturità il proprio progetto di vita umano e culturale”.


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