Dopo 60 anni una tela torna nella cappella della chiesa di San Domenico

CASTELVETRANO – Alla presenza del sindaco della città di Castelvetrano Felice Errante e di un folto gruppo di fedeli, il 17 settembre scorso, don Giuseppe Undari ha benedetto il ritorno di una tela che dopo 60 anni è tornata nella propria collocazione naturale.

Come è noto, la Chiesa di San Domenico, che è di una bellezza insuperabile che la contraddistingue, rimase chiusa per oltre quaranta anni, fino a che un paio di anni fa dopo un lungo e complicato iter ed un complesso restauro, ha finalmente riaperto i battenti. Al momento della riapertura però, alcune tele facenti parte del progetto iconografico non erano state collocate. Sin dal suo arrivo don Giuseppe Undari, arciprete della chiesa Madre e della chiesa di San Giovanni si è adoperato affinché tutte le tele venissero sistemate negli altari dove erano collocate originariamente.

quadro-dsc_0023“La tela che è stata collocata il 17 settembre fa parte dell’edicola centrale della cappella della Madonna del Rosario – ha spiegato don Undari – Il dipinto di autore ignoto, a forma trapezioidale, raffigura l’incoronazione della Beata Vergine Maria da parte della Santissima Trinità. Voglio ringraziare la ditta Mariano Giancontieri che ha offerto gratuitamente la propria collaborazione per allestire il ponteggio che ha consentito la sistemazione della tela. La collaborazione fruttuosa con l’amministrazione comunale nella persona del sindaco Felice Errante, dei fedeli, del dottor Aurelio Giardina, dell’ing. Giuseppe Taddeo e degli altri amici ha permesso la fruizione di moltissime opere – ha concluso l’arciprete – la collocazione nell’altare della statua marmorea della Madonna di Loreto ed il consolidamento del relativo altare, la collocazione della cornice appartenente alla tavola della Circoncisione di Simone di Wobreck, la collocazione della tela raffigurante Gesù nell’orto degli ulivi, e la collocazione della tela raffigurante Santa Caterina d’Alessandria”.

Anche il primo cittadino ha voluto rivolgere un plauso a tutti coloro che hanno collaborato: “Voglio complimentarmi con don Undari perché ha dimostrato ancor una volta il grande amore che nutre nei confronti della storia e nel recupero e nella conservazione di quei reperti che noi ed i nostri figli potremo ammirare grazie al suo impegno – ha detto Errante – questa tela che era conservata in un magazzino è stata restaurata ed oggi ricollocata grazie anche all’impresa Giancontieri ed è un ulteriore passo verso la completa rivalutazione di un edificio di culto che già oggi richiama visitatori da ogni parte d’Italia”.


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