Il Rotary dona attrezzature sanitarie a due ospedali siciliani

PALERMO – Il Rotary di Sicilia e Malta donerà attrezzature tecnologicamente avanzatissime agli ospedali San Marco di Catania e Sant’Elia di Caltanissetta.
“Di fronte a questa pandemia – afferma il Governatore del Distretto 2110 Sicilia e
Malta, Valerio Cimino – il Rotary Italia (13 distretti e 900 club) ha risposto con il progetto,
voluto e realizzato da tutti i Governatori italiani, Prevention to defeat the COVID 19
pandemic, del valore complessivo di quasi un milione e mezzo di dollari”.
In ossequio al motto del presidente internazionale Maloney “Il Rotary connette il
mondo”, il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Rotary del Rotary International, dai
13 Distretti Rotary italiani, da 5 Distretti americani e da uno giapponese, nonché da tre
grandi donatori dei Rotary Club Brescia Sud Ovest Maclodio (D. 2050), Vicenza Palladio (D.
2060) e Zug-Zugerland (D. 2000 Svizzera).
“Ognuno dei due ospedali riceverà – continua Cimino – due gate con termo scanner
in grado di rilevare istantaneamente la presenza di febbre, una “Covid Triage Unit” (una
cabina isolata ove è possibile seguire il triage in modo sicuro e completo) e una barella di
alto bio-contenimento”.
“La prevenzione delle malattie – spiegano i Governatori italiani – rappresenta un
obiettivo strategico del Rotary. L’ospedale diventa il primo luogo di contagio e gli operatori
sanitari sono la prima categoria a rischio per cui abbiamo deciso di concentrare la maggior
parte delle risorse disponibili nel progetto di dotare 28 ospedali italiani direttamente
impegnati nella lotta al COVID19 di un pacchetto di tecnologia innovativa in grado di
minimizzare il rischio di infezione degli operatori e favorire l’interruzione della catena di
infezione. Questa tecnologia innovativa rimarrà a disposizione dei presidi ospedalieri che
potranno implementarla e svilupparla in base alle necessità rilevate anche in condizioni di
non pandemia o in caso di riaccensione pandemica”.
Ogni kit, che sarà consegnato ai primi di maggio, ha un costo medio di 52 mila
dollari pari a oltre 47 mila euro. Consentirà di rilevare attraverso gate con termo scanner
la temperatura delle persone che accedono nell’ospedale, visitare i pazienti a rischio
infettivo in unità separate attraverso un sistema di telemedicina molto avanzato
mantenendo i medici a distanza (queste unità possono essere rapidamente sanificate dopo
la visita e utilizzate per altri pazienti), trasportare i pazienti infetti o sospetti tali in alto biocontenimento, sia in ambulanza che in elicottero o aereo, proteggendo gli operatori
dall’esposizione ad agenti infettivi.
I 28 ospedali che saranno dotati di queste moderne tecnologie sono localizzati nelle
città di Acquaviva delle Fonti (BA), Aosta, Asti, Bari, Bergamo, Brescia, Cagliari,
Caltanissetta Catania, Cremona, Firenze, Genova, Jesi, Mantova, Milano, Monza, Napoli,
Parma, Pescara Pisa, Reggio Calabria, Torino, Treviso e Udine


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