In scena la storia di Mosko, il ragazzo di Selinunte

CASTELVETRANO – TRISCINA – Debutta venerdì 30 agosto alle ore 21 presso il giardino del Campus Archeologico Museale di Triscina di Selinunte (Castelvetrano) lo spettacolo “Mosko” la cui regia è firmata da Giuseppe Cimarosa, reduce del successo de “Il sogno del centauro” rimesso in scena qualche settimana addietro alle Latomie.

Lo spettacolo, interamente scritto da Cimarosa, sarà replicato sabato 31 sempre al Cam della Fondazione Kepha.

 Lo spettacolo è stato ispirato dal ritrovamento in un antica sepoltura del periodo d’oro di Selinunte dei resti di un uomo di cui si sa solo il nome – appunto Mosko – attraverso un’iscrizione trovata incisa sul fondo della coppa adagiata accanto al suo corpo forse dai parenti che conteneva l’acqua per dissetare l’anima durante il cammino verso l’eterno.

Lo scheletro di Mosko in ottimo stato di conservazione è stato ritrovato nel novembre 2012 nell’area scavi di Timpone Nero in contrada Manicalunga a Triscina, a pochi chilometri dai templi.

Agli occhi degli archeologi si è presentato infatti uno scheletro con una tazza di fine argilla a vernice nera in prossimità della mano destra recante inciso il nome Mosko.

Successivi esami di laboratorio hanno accertato che i resti rinvenuti nella tomba appartenevano ad un individuo di sesso maschile, di circa dodici/quindici anni di età, deceduto per cause naturali e vissuto con molta probabilità negli ultimi anni del V secolo A.C.

La zona dello scavo si trova sul margine sudoccidentale dell’antica “chora” selinuntina, subito ad ovest dei santuari extraurbani di contrada Gaggera (Demetra Malophoros, Zeus Meilichios, Hera Matronale), dove si estende una delle più vaste e importanti necropoli nel periodo di maggiore splendore di Selinunte.

Il regista Giuseppe Cimarosa, che ha 30 anni, è originario di Castelvetrano, ma ha vissuto a Roma dove ha studiato archeologia all’Università La Sapienza.

 Biglietto unico d’ingresso: 10 euro.


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