Inaugurato il baglio di contrada Seggio Torre confiscato alla mafia

CASTELVETRANO – Alla Presenza del Vice-Presidente della Regione Siciliana, Assessore Mariella Lo Bello, del Prefetto di Trapani Leopoldo Falco, di Parlamentari regionali e nazionali, del Presidente del Consiglio Comunale, di assessori e consiglieri, del componente della presidenza Nazionale di Libera, Davide Pati, il Sindaco di Castelvetrano Felice Errante, ha inaugurato il bene confiscato alla mafia, ed oggi restituito alla società civile, sito in Contrada Seggio-Torre.

Il bene in questione era stato confiscato a Gaetano Sansone e costituiva fino a poco tempo fa un fondo agricolo (esteso per oltre 26 ettari, coltivato ad uliveto, agrumeto e vigneto) di grande rilevanza economica.

inaugur2 webNel suo intervento il primo cittadino ha ricordato le varie fasi di lavoro che hanno portato all’odierna inaugurazione, il bene era stato assegnato provvisoriamente dall’Agenzia del Demanio, sezione per i Beni Confiscati, al Comune nel 2009 e da questi all’Associazione Libera, che ha selezionato i soci per una nuova Cooperativa di giovani che, costituitasi di recente, con il nome Rita Atria Libera Terra, ha assunto il compito di restituire il bene alla collettività.

Nel 2011, sempre con la precedente amministrazione è stato ottenuto il finanziamento per la ristrutturazione, nell’ambito del Pon Fesr- Sicurezza per lo Sviluppo-Obiettivo Operativo 2.5, ha mirato al restauro del predetto immobile, abbandonato e degradato, per diventare sede della Cooperativa, che ivi svolgerà le proprie attività, connesse al recupero produttivo e funzionale del fondo agricolo.

Il Sindaco ha voluto elogiare, altresì, l’impresa che ha realizzato i lavori e tutti i tecnici che hanno seguito le varie fasi del progetto, trasformando un baglio abbandonato in un vero e proprio gioiello.

“Questo è uno dei tre calci alla mafia che daremo nei prossimi mesi – ha continuato il sindaco – nei prossimi mesi infatti inaugureremo anche una struttura sportiva ed il nuovo comando della polizia municipale che sono sorti in terreni ed edifici sottratti alla mafia. Questo è il nostro obiettivo quello di offrire atti concreti di legalità alla collettività, ad altri lasciamo fare l’anti-mafia parolaia”.

Che con la confisca del suddetto fondo si sia inferto un duro colpo alla mafia è indubbio: poiché negli ultimi tre anni ben tre incendi di sicura natura dolosa (ultimo dei quali lo scorso 19 giugno 2014) hanno interessato la vegetazione, prima lussureggiante ora in agonia, costituita soprattutto da un fiorente oliveto, sito nel cuore della produzione della famosa “nocellara del Belice”.

Oggi si raggiunge il primo degli obiettivi prefissati: quello di recuperare l’immobile rurale di grande rilevanza, primo passo per far tornare alla piena produttività un fondo di sicuro interesse della mafia, dimostrando ancora una volta come l’azione dello Stato può vincere sulla criminalità organizzata senza che la stessa possa pensare in alcun modo di poter intimorire o fermare l’azione amministrativa.

 


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