Nuove opportunità economiche per i Paesi del Mare nostrum

PALERMO – Azioni e politiche comuni per un’economia del Mediterraneo a basse emissioni di carbonio, non solo per combattere in maniera concreta i cambiamenti climatici, ma anche per creare nuove opportunità economiche dal punto di vista dell’occupazione, dell’innovazione e dello sviluppo di tecnologie pulite, la crescita compatibile con il rispetto del territorio e della popolazione.

Sono questi gli argomenti al centro del dibattito della nuova alleanza mediterranea promossa nel corso del convegno “Il Mediterraneo e i cambiamenti del clima“, voluto da Legambiente con il patrocinio del Comune di Palermo.

Al convegno internazionale – che si è tenuto oggi (4 ottobre) ai Cantieri culturali alla Zisa, a Palermo – hanno preso parte i rappresentanti istituzionali e di Ong della Tunisia, di Malta, del Marocco, della Grecia, della Spagna, della Francia e della Corsica.

Un appuntamento inserito nell’ambito del progetto More and Better Europe, organizzato in collaborazione con Concord e cofinanziato dalla Commissione Europea e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

“Il nostro obiettivo è di mettere al centro del dibattito europeo questi temi per promuovere una visione unica per il Mediterraneo, chiamato sempre più a un ruolo da protagonista in questa grande sfida – afferma Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente -.L’incontro di oggi arriva tra l’altro in un momento importante. Il 22 e 23 ottobre prossimo, infatti, l’Ue fisserà i propri obiettivi al 2030 per il clima e l’energia, mentre per il prossimo anno alla Cop21 di Parigi si dovrà arrivare a un accordo internazionale sul clima. È evidente come l’Europa debba necessariamente avviare piani d’intervento importanti per l’area del Mediterraneo, in stretta collaborazione con il fronte sud ed est. Per fare questo però dall’Europa ci aspettiamo innanzitutto un approccio coerente e ambizioso, che richiede obiettivi legalmente vincolanti sia per la riduzione delle emissioni di gas serra, che per le rinnovabili e l’efficienza energetica. Solo così si potrà garantire una reale transizione verso un sistema energetico a zero emissioni di carbonio”.

Appena il mese scorso i dati diffusi dall’Onu ci dicono che nel 2013 si è registrato un nuovo record di gas a effetto serra nell’atmosfera, mentre diminuisce rapidamente la capacità della terra e degli oceani di assorbirli. Per Legambiente è quindi indispensabile una trasformazione del sistema energetico con una significativa riduzione dell’uso di energia e una forte espansione delle fonti rinnovabili. Buone pratiche che in parte già esistono: dall’esplosione delle rinnovabili, dall’efficienza energetica come fattore di competizione internazionale, da nuovi brevetti e produzioni che parlano concretamente di un’economia low carbon, dall’espansione di stili di vita e di mobilità a basso impatto energetico e la diffusione di una domanda di innovazione tecnologica per ridurre le emissioni di CO2.


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