Sabato 17 febbraio manifestazione per ricordare i terribili momenti del terremoto del gennaio 1968

CASTELVETRANO – Sabato 17 febbraio, alle ore 17:30, nel salone del Circolo della Gioventù di Castelvetrano, si terrà una manifestazione per ricordare i terribili momenti di quel tragico evento sismico che il 14 gennaio 1968 sconvolse la Valle del Belice, non risparmiando Castelvetrano.

Il club per l’Unesco di Castelvetrano Selinunte che si spende, attraverso le tante campagne di sensibilizzazione, per il recupero e la tutela del patrimonio monumentale artistico e culturale locale, ha organizzato l’evento, in collaborazione con il Circolo della Gioventù, la Fidapa di Castelvetrano, l’Unione Italiana Fotoamatori, il Gruppo Archeologico Selinunte, e la Società Dante Alighieri Castelvetrano.

L’incontro si propone come necessario momento di riflessione su un tema spinoso, quello della conservazione e della valorizzazione del nostro patrimonio culturale e monumentale. Da qui il titolo: “Patrimonio culturale: fa più danni l’uomo o il terremoto?”

Interverranno Giuseppe Verde (sullo stato dei monumenti belicini a 50 anni dal sisma), Anna Lisa Lo Buono e Angelo Curti Giardina del Club per l’Unesco. Il Presidente del Club, Nicolò Miceli, oltre a portare il saluto, inviterà – come già avvenuto in occasione del convegno “Scosse sismiche e scosse emotive” tenutosi all’Istituto “G.B. Ferrigno” lo scorso 15 gennaio – ad una riflessione sulle possibili prospettive future per il territorio di Castelvetrano negli ultimi tempi negativamente al centro dell’attenzione dei media nazionali, ma certamente ricco di potenzialità, di fascino, di bellezza, di storia; aspetti su cui oggi più che mai deve fondarsi una nuova pianificazione volta al rilancio.

Nel corso della serata saranno proposti contributi video inediti sul sisma del ’68 per gentile concessione di Vincenzo Napoli e altri importanti documenti a cura dell’Unione Italiana Fotoamatori, rappresentata dal Vice-presidente Nazionale, Vincenzo Agate.

Ignazio Di Blasi, il “Cantastorie del Belice”, racconterà la storia di “Cudduredda”, la bambina estratta viva dalle macerie di Gibellina e divenuta il simbolo della speranza del Belice dopo il tragico terremoto. Una testimonianza diretta verrà portata dalla sorella di “Cudduredda”.

Modererà l’incontro Max Firreri.


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