Mediterraneo Jazz III, ultime due serate al Parco Archeologico di Selinunte

SELINUNTE – Ultime due serate per Mediterraneo Jazz al Parco archeologico di Selinunte, il festival di Curva Minore, nato dall’intuizione del contrabbassista Lelio Giannetto. Un affresco di musiche e sonorità diverse, che coinvolgono artisti e musicisti internazionali e valorizzano giovani musicisti siciliani. Domani (sabato 22 luglio) si inizia alle 21.30: debutterà il MaMaSi trio, recente produzione al femminile di Curva Minore. Tre personalità completamente diverse, ma profondamente complementari: la contrabbassista senese Silvia Bolognesi (leader di diverse band, Open Combo, Almond Tree, Ju-Ju Sounds, Young Shouts e Beast Friends); la compositrice e sassofonista messinese Maria Merlino, tra le poche donne a dedicarsi al sax baritono, collaboratrice di musicisti come Dave Burrel, Avreeyl Ra, Anthony Braxton, considerata tra i migliori improvvisatori italiani nella classifica “Percorsi Musicali”; e la flautista Mariasole De Pascali, indicata come miglior “nuovo talento italiano dell’anno” da Musica Jazz.

A seguire, alle 22.30, il Radicetersa trio, formazione che il sassofonista Tommaso Miranda e il batterista Domenico Sabella avevano fondato con Lelio Giannetto, scomparso nel 2020. Il suo posto è stato preso dal giovane ma affermato contrabbassista Alessio Cordaro: insieme proseguono sulla strada tracciata, la musica dalle radici del blues a oggi, alla ricerca di soluzioni originali per abbattere steccati tra i generi. Radicetersa propone brani della storia del jazz ampliati da nuovi arrangiamenti, ma anche nuove composizioni sempre in simbiosi con le armonie architettoniche e culturali dei luoghi in cui si esibisce.

La chiusura, domenica prossima alle 21.30, sarà tutta di Paolo Angeli, chitarrista, compositore ed etnomusicologo italiano, tra i più importanti innovatori della scena musicale internazionale, conosciuto per la sua chitarra-orchestra sarda, preparata a 25 corde, scelta anche da Pat Metheny. “Il viaggio in solitario è quanto di più bello possa esistere – spiega il musicista – Ti confronti con la tua intimità, con il passare del tempo, con musiche che ti appartengono”. Nato a Palau, oggi di stanza in Spagna, Paolo Angeli ha ideato una vera e propria chitarra-orchestra: 25 corde, ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria, dotato di martelletti, pedaliere, eliche a passo variabile. Con questa singolare creazione, il musicista sardo rielabora, improvvisa e compone una musica inclassificabile, sospesa tra free jazz, folk noise, pop minimale, post-rock. Considerato tra i più importanti innovatori della scena internazionale, a partire dalla metà degli anni ’90, Paolo Angeli ha pubblicato 13 album da solista. “Rade” è il simbolo del suo cambiamento di rotta, abbandona la riscoperta della tradizione per affrontare il Mediterraneo ‘vis a vis’,in una navigazione che trascina nell’atmosfera meticcia dei porti del Mare Nostrum. Un concept album che è la sintesi di venticinque anni di convivenza di Paolo Angeli con la sua chitarra orchestra

 


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