Monthly Archives: Aprile 2022

L’Amministrazione comunale ha sporto denuncia contro gli ignoti che hanno avvelenato i cani randagi in contrada Marcato

PARTANNA – “Abbiamo sporto denuncia contro ignoti per gli avvelenamenti dei cani che si sono verificati in città. Staneremo l’ignobile autore con la piena collaborazione del locale comando dei Carabinieri di Partanna unitamente al comando della Polizia Municipale prontamente intervenuta! L’auspicio di tutti noi è che si ponga fine a queste tristi azioni contro queste povere bestie che non fanno male a nessuno. Il comportamento criminale di chi avvelena i cani randagi è un fenomeno che ci indigna e che combattiamo al pari di associazioni animaliste e assieme ai cittadini, che invitiamo a segnalarci episodi di cui sono testimoni o a conoscenza, anche tramite gli impianti di videosorveglianza, per stanare gli autori”.
Lo dice il sindaco di Partanna, Nicolò Catania in merito a quanto verificatosi in Contrada Marcato. L’Amministrazione si dichiara al contempo al fianco di chi combatte il crescente abbandono degli animali domestici e per la lotta al randagismo.
Questo il comunicato di denuncia dell’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali):

“Strage di randagi a Partanna (Trapani), presumibilmente avvelenati da chi non tollerava la loro presenza. È accaduto nella Contrada Marcato. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) locale da tempo sollecitava il Comune a intervenire per sterilizzare le femmine e trovare per tutti un posto in canile, anche per favorirne l’adozione, o di renderli cani di quartiere, figura prevista dalla legge della Regione Sicilia. «Noi volontari ci siamo più volte fatti carico di portare via cucciolate per poi dare i piccoli in adozione e abbiamo più volte chiesto al sindaco, Nicolò Catania, di trovare una soluzione per questi poveri cani, essendo sua la competenza in materia di randagismo», racconta Andrea La Commare, delegato dell’Oipa di Partanna e guardia zoofila. «I nostri allarmi sono rimasti inascoltati e qualcuno li ha uccisi. Qualcuno che ora sarà denunciato. Le nostre guardie zoofile hanno chiesto di supportare le indagini e, se vi sarà un processo, la nostra associazione si costituirà parte civile. Se qualcuno sa qualcosa, ci contatti».

Erano una decina i cani che vagavano nella zona, ripetutamente segnalati negli ultimi tre anni e soprattutto nelle ultime settimane, anche con la pubblicazione di alcuni video sui social media da parte di cittadini che lamentavano la pericolosità della situazione.

«Alle segnalazioni non è stata mai data una risposta da parte dell’Amministrazione comunale, che ha lasciato vagare i cani per strada senza nemmeno far sterilizzare almeno le femmine», continua Andrea La Commare. «Tra i randagi morti sono stati trovati anche una mamma con i cuccioli al suo fianco che cercavano di poppare il latte. Il sindaco ha espresso il suo rammarico per la tragica vicenda, ma questo non basta, speriamo che se ne renda conto».

I cani morti sono stati portati al canile comunale nell’attesa delle analisi da parte dell’Istituto zooprofilattico per accertare la causa del decesso. Contestualmente, la polizia municipale ha apposto dei cartelli per segnalare la possibilità di bocconi avvelenati.

Le guardie zoofile dell’Oipa hanno eseguito un sopralluogo e hanno individuato alcuni superstiti, due dei quali sembrano essere in procinto di partorire. Le autorità competenti li hanno lasciati lì. «Auspichiamo che siano messi al sicuro dal Comune e dall’Asp, anche con il supporto della nostra associazione» aggiunge La Commare. «Sul luogo vi erano anche i resti di altri due animali morti da chissà quanto tempo».

Contrasto agli incendi boschivi e prevenzione, in arrivo 40 milioni di euro alle 72 aree interne snai.

ROMA – Per la prevenzione e il contrasto degli incendi boschivi arriveranno 40 milioni di euro alle 72 aree pilota della Strategia Aree Interne. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (Cipess) ha approvato ieri la destinazione delle risorse, che si sommano a 20 milioni per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) sta lavorando, con la Ministra Mara Carfagna, per agevolare i territori e consentire una spesa delle risorse disponibili – 552.800 euro ad area – in modo efficace, secondo quanto sancito dal “DL incendi” convertito in legge dopo i grandi roghi dell’estate scorsa, in molte regioni del sud e nelle isole, nonché alla luce di quanto previsto dalla Strategia forestale nazionale che attua il Codice Forestale, legge dello Stato all’avanguardia in Europa. Importante il lavoro congiunto tra Enti Locali, Regioni, Dipartimento per la Coesione territoriale e Direzione Foreste e Sviluppo montagna del MIPAAF. A questo link, le 72 “aree pilota” SNAI: https://www.ministroperilsud.gov.it/it/approfondimenti/aree-interne/quali-sono-le-72-aree-interne-della-snai/

“Siamo un Paese forestale, finalmente ce ne accorgiamo, investiamo, e queste risorse, alle quali ne seguiranno altre, permettono interventi di prevenzione che partono dal bosco – spiega Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – Ringrazio la Ministra Carfagna e il suo Consigliere Domenico Gambacorta per il lavoro che stiamo facendo insieme, positivamente, per potenziare la Strategia nazionale Aree interne, ora intervenendo sulla prevenzione degli incendi e la gestione attiva del territorio, quale forma di prevenzione. Con i 40 milioni di euro le 72 aree potranno fare azioni per contrastare l’abbandono di attività di cura del bosco, prevedere postazioni di atterraggio dei mezzi di soccorso, realizzare infrastrutture, quali vasche di rifornimento idrico, utili ad accelerare gli interventi di spegnimento degli incendi, vie di accesso e tracciati spartifuoco, atti, altresì, a consentire il passaggio dei mezzi di spegnimento, nonché attività di pulizia e manutenzione dei versanti. Ma anche agire su sensoristica, monitoraggio ambientale e delle foreste, redigere piani forestali territoriali”. Strategie e opportunità di azione per prevenire gli incendi boschivi Uncem le ha concentrate nel dossier “Post-incendi. Organizzazione, Prevenzione, Gestione forestale”, prodotto ad agosto 2021, e scaricabile in PDF a questo link: https://uncem.it/wp-content/uploads/2021/08/UNCEM-incendi-e-post-emergenza-pianificazione-forestale-ago2021.pdf

Le classi della Scuola Primaria e Secondaria dell’I.C. “Radice – Pappalardo” ascoltano l’emozionante storia di Irina Risha Pysareva

CASTELVETRANO – Dopo la raccolta fondi che la scuola ha promosso in favore dei bambini ucraini e che ha consentito di versare all’UNICEF la somma di € 1.850,00, nei giorni scorsi le classi V dei plessi Verga e Lombardo Radice e III dei plessi Pappalardo e Medi hanno avuto modo di partecipare ad un laboratorio di storia senza precedenti; infatti hanno incontrato in modalità on line Irina Risha Pysareva, profuga dell’Ucraina attualmente domiciliata a Partanna. La signora Irina ha raccontato la sua vita trascorsa vicino a Kiev, la sua infanzia, la sua adolescenza e il suo primo viaggio in Italia, all’età di undici anni insieme a moltissimi bambini e ragazzi ucraini accolti in Sicilia dopo l’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl. Trascorrono diversi mesi nella nostra terra, baciati dal sole e nella spensieratezza. Irina viene ospitata a Partanna dalla famiglia Asaro a cui si affeziona talmente tanto da ritornare negli anni successivi. Cresce, si sposa e dà alla luce un bambino, tornando più volte in Sicilia, mantenendo stretti rapporti con la famiglia e gli amici partannesi. Non può immaginare che un giorno ritornerà nel momento più drammatico della sua vita. Era il 24 febbraio quando la Russia attaccava l’Ucraina. Le sembrava impossibile, ma purtroppo si stava avverando ciò che per mesi aveva temuto. Lei e i suoi cari trovano rifugio in un bunker di proprietà dei suoi vicini di casa, ma le bombe esplodono sempre più vicino. La paura è tanta, ma non deve farsi prendere dalla disperazione, non può. C’è lui, il suo piccolo a cui non far trapelare nulla…Cosa fare? Dopo due giorni di atroci dubbi Irina decide di partire in auto insieme alla sua mamma e al suo bambino accompagnati fino alla frontiera slovacca da suo marito, che bloccato dovrà lasciarli andare da soli. Un lungo e forte abbraccio, un arrivederci a presto. Da quel momento ha affrontato con grande determinazione un viaggio lungo ed estenuante e dopo otto giorni è arrivata a Partanna. Ad attenderli lo stesso paese, gli stessi amici e la “sua seconda famiglia”. Adesso Irina sta aiutando, non soltanto i suoi amici, ma anche tanti altri suoi connazionali a scappare dalla guerra per raggiungere la Sicilia. Dopo aver finito il suo racconto, ha risposto alle numerose domande dei ragazzi che avevano ascoltato con molta attenzione ed emozione. Irina ha concluso dicendo che non ringrazierà mai abbastanza chi sta facendo tanto per lei, ma che non vede l’ora che tutto finisca per poter tornare ad abbracciare il suo amato marito e il papà.
Una vera lezione di vita che emerge dal racconto di Irina, ma anche una pagina di storia alla quale ancora non è stata messa la parola fine. I ragazzi hanno imparato, come emerge dalle loro domande che nulla va dato per scontato: gli affetti familiari, la serenità di vivere in uno stato democratico, di poter incontrare gli amici, di non sentirsi minacciati da un popolo fratello e sempre in bilico tra la vita e la morte, che può sopraggiungere in qualsiasi momento se si vive in zona di conflitto. La guerra nelle strade e le vittime civili sono immagini che nel 2022 sono anacronistiche, specie dopo che l’umanità ha vissuto due guerre mondiali ed altri conflitti più o meno vicini; ma sembra che l’uomo non impari mai dai suoi errori e ripercorre in modo scellerato i passi verso la guerra, che non si ha neanche il coraggio di chiamare per nome, mascherandola sotto il nome di “operazione militare”, come se questo lenisse le sofferenze o sminuisse l’atrocità della situazione in Ucraina.
Grazie Irina per aver consentito agli alunni di far crescere la consapevolezza che il futuro dipende dalla pace fra gli uomini, un messaggio che trova, nella S. Pasqua imminente, una naturale collocazione.

I carabinieri denunciano 5 persone durante un servizio di controllo del territorio

MARSALA – I Carabinieri della Compagnia di Marsala hanno condotto un articolato servizio di controllo del territorio, finalizzato soprattutto al contrasto della criminalità di tipo predatorio e al rispetto delle norme che disciplinano la circolazione stradale, nel corso del quale sono state deferite 5 persone per varie ipotesi di reato.
In particolare, durante un posto di controllo, i Carabinieri della Sezione Radiomobile hanno fermato un ciclomotore sul quale viaggiavano due giovani di 20 e 17 anni. Nella circostanza sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine all’ipotesi di reato di ricettazione poiché il veicolo era provento di un furto perpetrato a Marsala all’inizio del mese in corso. Inoltre il 20enne è stato denunciato anche perché si sarebbe messo alla guida del mezzo in stato di ebbrezza alcolica, accertato tramite alcol-test in dotazione, e senza patente di guida poiché mai conseguita.
Nel proseguo del servizio, due uomini di 40 e 26 sono stati deferiti poiché avrebbero violato il DACUR (divieto di accesso alla aree urbane), poiché avrebbero continuato a svolgere l’attività di parcheggiatore abusivo.
Infine un 19enne di origini straniere è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di violazione dei doveri inerenti la custodia delle cose sottoposte a sequestro.
Le indagini degli inquirenti proseguono al fine di raccogliere ulteriori riscontri investigativi.

Coronavirus la situazione a Trapani e provincia. Aggiornamento di sabato 16 aprile 2022

TRAPANICoronavirus la situazione a Trapani e provincia. Aggiornamento di sabato 16 aprile 2022.‍‌

I casi attuali positivi sono 5947 (il dato è al netto di decessi e guarigioni) così distribuiti:

Alcamo 639; Buseto Palizzolo 39; Calatafimi-Segesta 112; Campobello di Mazara 186; Castellammare del Golfo 267; Castelvetrano 308; Custonaci 72; Erice 328; Favignana 69; Gibellina 19; Marsala 1478; Mazara del Vallo 436; Misiliscemi: 0; Paceco 180; Pantelleria 193; Partanna 104; Petrosino 84; Poggioreale 11; Salaparuta 8; Salemi 80; San Vito Lo Capo 72; Santa Ninfa 45;  Trapani 952; Valderice 254; Vita 11.

deceduti 627.

guariti   85668.

Ricoverati in Terapia Intensiva: 1.

Ricoverati in Terapia semiintensiva: 13.

Ricoverati in degenza ordinaria: 69.

Ricoverati in Rsa e Covid hotel: 14.

Solidarietà e pace per gli Ucraini in fuga

di Antonino Bencivinni      Il 14 marzo la città di Partanna si apprestava ad accogliere i primi profughi ucraini. L’Amministrazione Comunale ha organizzato la macchina dell’accoglienza e si è attivata d’intesa con l’Ipab ‘Casa dei fanciulli Renda-Ferrari’. Tutti i cittadini che avevano la possibilità di ospitare i rifugiati in arrivo potevano aderire all’iniziativa dell’Amministrazione inviando la loro disponibilità ad ospitare donne, bambini e anziani. Già il 20 marzo gli ucraini ospitati, dall’Amministrazione e dai cittadini, erano 20 al punto che il Tg3 il 21 marzo ha dedicato un servizio alla solidarietà agli Ucraini manifestata dai partannesi. “La Città di Partanna – ha evidenziato con soddisfazione il sindaco Nicolò Catania – da giorni ha aperto le braccia ai profughi ucraini. L’Amministrazione Comunale, sin da subito dopo la grande emergenza seguita al conflitto ancora in atto, ha individuato e messo in piedi una propria e autonoma organizzazione di accoglienza per poter offrire ospitalità, anche grazie all’intervento delle famiglie, di associazioni di volontariato e dell’Ipab Renda-Ferrari. Oggi a Partanna sono presenti 25 rifugiati, e sono ospiti per lo più in case messe a disposizione da cittadini generosi. Nell’immediatezza non ci sono arrivi previsti ma l’incertezza della guerra non esclude che possano arrivarne altri”. Non sono mancate le raccolte alimentari, di abbigliamento e scarpe, di prodotti di igiene personale, giocattoli e materiale scolastico e perfino la “vendita” di uova di cioccolato pasquali confezionate durante un’attività laboratoriale condivisa con le donne ospiti, al sostegno delle quali andrà il ricavato. Ai rifugiati si offrirà un’attività nel momento in cui burocraticamente finiranno l’iter che prevede tra l’altro la registrazione in una piattaforma regionale dell’assessorato siciliano della famiglia. Intanto i bambini frequentano la scuola, e “le mamme – continua Catania – sono costantemente coinvolte in attività educative, corso di lingua, sportello aiuto psicologico ed altro”.

I Misteri di Trapani: il comandante della stazione carabinieri di Trapani, come da rito, avvia la tradizionale processione dei misteri

TRAPANI – Quest’anno, dopo due anni di interruzione a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, riprende lo svolgimento della “Processione dei Misteri”, una manifestazione di origine spagnola che vanta oltre 400 anni di tradizione e che rievoca la morte e passione di Cristo.
L’evento, particolarmente sentito da parte di tutta la cittadinanza, cha partecipa numerosa, è da sempre una delle principali attrazioni per i turisti che giungono numerosi per assistere al significativo evento.
Come da rito, alle ore 14 del venerdì santo, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Trapani ha battuto tre volte sul portone della Chiesa Anime Sante del Purgatorio dando ufficialmente il via all’imponente processione composta da ben 18 gruppi statuari e dai simulacri del Cristo Morto e della Addolorata, che vengono portati a spalla per le vie del centro fino al giorno successivo.
Oltre al Comandante della Stazione di Trapani, che ricopre un ruolo altamente simbolico, è presente un nutrito numero di Carabinieri che assicura il corretto svolgimento della manifestazione a testimonianza dell’indissolubile, quanto antico, rapporto che lega l’Arma dei Carabinieri e la popolazione.

Coronavirus la situazione a Trapani e provincia. Aggiornamento di venerdì 15 aprile 2022

TRAPANICoronavirus la situazione a Trapani e provincia. Aggiornamento di venerdì 15 aprile 2022.‍‌

I casi attuali positivi sono 6977 (il dato è al netto di decessi e guarigioni) così distribuiti:

Alcamo 832; Buseto Palizzolo 48; Calatafimi-Segesta 113; Campobello di Mazara 224; Castellammare del Golfo 335; Castelvetrano 341; Custonaci 85; Erice 395; Favignana 69; Gibellina 31; Marsala 1663; Mazara del Vallo 531; Misiliscemi: 0; Paceco 206; Pantelleria 238; Partanna 123; Petrosino 114; Poggioreale 14; Salaparuta 10; Salemi 96; Santa Ninfa 49; San Vito Lo Capo 78; Trapani 1095; Valderice 275; Vita 12.

deceduti 626.

guariti   84184.

Ricoverati in Terapia Intensiva: 1.

Ricoverati in Terapia semiintensiva: 13.

Ricoverati in degenza ordinaria: 70.

Ricoverati in Rsa e Covid hotel: 15.

Tamponi molecolari effettuati: 181.

Tamponi per la ricerca dell’antigene: 731.

Il Vescovo lava i piedi a 12 ucraini 4 dei quali sono profughi di Odessa

MAZARA DEL VALLO – Il Vescovo monsignor Domenico Mogavero, ieri sera (14 aprile), durante la liturgia del Giovedì santo, ha lavato i piedi a dodici cittadini ucraini. Il rito religioso è stato compiuto in Cattedrale durante la Santa messa in Coena Domini. Dei dodici cittadini ucraini 4 sono profughi arrivati proprio ieri da Odessa a Mazara del Vallo: una signora anziana, le due figlie e un nipote, ora accolti presso una famiglia mazarese. Gli altri otto ucraini a cui il Vescovo ha lavato i piedi sono residenti da anni in città. «È stato un bel momento vissuto insieme ai nostri fratelli ucraini cristiani appartenenti alla Chiesa ortodossa – ha detto il Vescovo – un’occasione di accoglienza sul piano spirituale avvalorata dalla comune fede in Cristo che consente di dare un senso religioso a un’ospitalità che non è solo sociale e di tipo economica», ha concluso il Vescovo.